La Terapia Breve Strategica rappresenta una sorta di “rivoluzione copernicana” nel campo della psicoterapia, poiché l’intervento terapeutico è orientato verso l’effettiva e rapida soluzione dei problemi, i quali, per quanto persistenti e sofferti, non necessariamente richiederebbero tempi lunghi o complicate soluzioni per essere risolti.
Le origini dell’approccio strategico risiedono nelle antiche tradizioni elleniche, dalla retorica dei sofisti all’arte dello stratagemma cinese, ovvero le antiche arti di risolvere situazioni o problemi all’apparenza irrisolvibili o cronicizzati, mediante l’uso di stratagemmi e comunicazioni suggestive e persuasorie.
Si deve a Paul Watzlawick e al Mental Research Istitute di Paolo Alto l’opera sistematica di ricerca dei principi teorici e dell’applicazione della comunicazione terapeutica, mentre con Giorgio Nardone si afferma la Terapia Breve Strategica che, in oltre vent’anni, ha prodotto efficaci ed eccellenti risultati all’interno di molti contesti e culture.
Mediante una metodologia rigorosa, con follow up a medio e lungo termine, egli ha infatti sviluppato protocolli di trattamento adatti ad intervenire su specifici disturbi, ideando gli strumenti più idonei per incidere su percezioni, reazioni e, di conseguenza, consapevolezza della realtà che ognuno di noi si costruisce.
Nel 1990, con il suo primo libro “L’arte del cambiamento”, Giorgio Nardone presenta protocolli specifici per trattare particolari disturbi; nel 1993, con l’opera “Paura, panico, fobie”, egli descrive i protocolli per compulsioni, fobie, ossessioni, attacchi di panico ed ipocondria, risultati essere la terapia più efficace e rapida per tali patologie.
Successivamente, la stessa metodologia sperimentale è stata applicata a disordini alimentari come l’anoressia, la bulimia ed il vomiting, ed ha evidenziato nuove conoscenze relative ai meccanismi evolutivi di queste patologie ed alle loro differenziazioni, che hanno consentito lo sviluppo di efficaci protocolli per il loro trattamento (“Le prigioni del cibo – Vomiting, anoressia, bulimia: la terapia in tempi brevi”).
Paul Watzlawick e Giorgio Nardone hanno inoltre pubblicato una antologia sulla terapia breve evoluta avvalendosi dei contributi degli autori più importanti in questo settore a livello mondiale e, nel multilingue lavoro “Terapia breve strategica” (1997), presentano alcuni dei modelli più avanzati di trattamento terapeutico delle tipologie più ricorrenti di patologie psicologiche.
Una delle ultime opere in ordine di tempo, “Il dialogo strategico” (2004), rappresenta la formulazione di una tecnica d’avanguardia di comunicazione orientata al cambiamento, che consente di provocare già durante il dialogo in prima seduta, quelle esperienze emozionali correttive in grado di portare all’effettivo cambiamento di prospettive e, quindi, di comportamenti del cliente\paziente.
In sintesi, la ricerca e la pratica clinica effettuate presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo hanno prodotto un notevole aumento dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi terapeutici, oltre alla messa a punto di numerosi modelli di terapie specifiche per patologie differenti che sono il punto di riferimento del settore. Questa produzione è testificata da numerose opere pubblicate in più lingue ed è frutto del lavoro del gruppo di ricercatori associati al Centro di Terapia Strategica.
L’obiettivo costante delle ricerche in atto è lo sviluppo costante di modelli psicoterapeutici brevi sempre più efficaci e predittivi, ripetibili e trasmissibili.